Chiudere le porte alla disarmonia che non mi apparteneva e dalla quale mi discosto completamente, accettando in piena pace e comprensione ogni gesto di protezione così necessario di questi tempi, mi sta rigenerando in profondità, e davvero mi chiedo perché non lo abbia fatto prima.
Sto assaporando ogni respiro lento e delicato, ogni momento di silenzio, il silenzio che finalmente rispetta la natura e la sua musica semplice e magica.
Sto ritornando a me stessa, alla mia armonia, alla mia quiete luminosa, ora libera di esprimersi perché non più influenzata da disagi non miei. Così adesso può riemergere la gioia, e consolidarsi la gratitudine per la bellezza di queste giornate silenziose e profumate, nelle quali la pioggia e l’abbagliante luce del sole sono doni di uguale importanza e bellezza, e gli animali non sono mai stati così presenti e vicini.
Oggi ho iniziato la giornata salutando il sole e lasciando che la sua luce sfolgorante mi avvolgesse. Ho immaginato che mi attraversasse e che riempisse ogni parte del mio corpo, che illuminato dall’interno si purificava di ogni ombra.
Immaginare fino a sentire di avere un sole nella testa, dissolve davvero ogni pensiero, e per qualche attimo si è luce e basta. Luce, e trasparenza, e leggerezza.
Qualche giorno fa ho portato a casa una splendida pianta di limone, con alcuni limoni quasi maturi appesi ai rami e tanti, tantissimi altri limoncini che stanno iniziando a crescere, e oggi, nel pieno del pomeriggio, uno dei boccioli ha disteso i suoi petali e mi ha inebriata per ore con il suo profumo intenso. Sembra strano, ma non avevo mai sentito il profumo dei fiori di limone, e posso dire che sia uno dei più buoni che io abbia mai sentito. Molto diverso dal mio profumo preferito, quello dei fiori d’arancio dolce, ma davvero estasiante.
Avvolta da questa fragranza così fresca e penetrante, ho trascorso il pomeriggio a studiare e trascrivere appunti sugli oli essenziali e l’aromaterapia, che mi stanno richiamando e ispirando molto, e credo che questo momento rimarrà impresso proprio nella mia memoria olfattiva, tanto da riemergere nei ricordi, ogni volta che sentirò il profumo di fiori di limone.
Quando è calato il buio ho acceso una candela dentro la piccola lanterna appesa accanto ai gerani, e mi sono presa qualche istante per guardare la luna crescente, ormai quasi prossima al plenilunio.
E stanotte uno dei doni più belli “si è fatto sentire”. Sono arrivati gli usignoli, e uno sta cantando proprio adesso su un albero poco lontano. Il suo canto si unisce ai fischi ritmici delle civette, e mi riporta alla memoria preziosi ricordi di danze nel bosco, sotto la luna piena, mentre una miriade di usignoli cinguettava fra i profumatissimi fiori delle robinie.
Saranno canti e profumi a guidarmi in queste giornate tiepide e luminose. Saranno loro a parlarmi, ad avvicinarmi al reame sottile, a fare da ponte con lontani ricordi e a crearne di nuovi per i giorni che verranno, a raccontarmi storie e a risvegliare quella parte di me che, sopita, non aspetta altro che inebriarsi e riemergere alla luce del sole.
Perché a volte basta il bacio di un fiore profumato, per risvegliare le principesse dormienti, e restituire loro la corona.
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