Mentre scrivevo, dunque, lasciando scorrere le parole, una frase è emersa da sola, è rimasta quasi inosservata per giorni, e poi mi è tornata alla mente, oggi, per ricordarmi che era importante.
Così sono andata a rileggerla, e l’ho trascritta ancora su nuove pagine. E la trascriverò ancora, su altre pagine. E farò in modo di ricordarla sempre, ogni volta che avrò bisogno della sua magia e del suo potere:
“L’anno è iniziato con dei bei nodi, ma i fili d’oro non mancano.
Vorrà dire che renderò questi giorni ricchi con poco.
E che filerò l’oro anche fra i nodi.”
Filare l’oro fra i nodi, trarre filamenti di luce fra le ombre, e intessere bellezza anche quando sembra difficile trovarla e riconoscerla.
Filare l’oro fra i nodi, attingendo dall’oro che mai si esaurisce – se mai si nasconde, ma poi torna sempre a luccicare – per rendere anche un solo istante ricco. Ricco con poco, perché l’oro è pur sempre oro. Anche quando è poco, non è da meno. Anche quando è poco è ricco, e spesso è più del necessario.
Filare l’oro fra i nodi, e nel mentre ammorbidire il filo ingarbugliato e districare i nodi.
E se con l’oro filassi un piccolo pettine dorato?
Passando i suoi dentini luminosi fra i fili, i nodi si scioglierebbero più facilmente. Perché filare l’oro anche fra i nodi è un atto magico, accresce luce e calore, e anche i nodi diventano più piccoli, più morbidi, più facili da districare.
Sì, filerò l’oro anche fra i nodi.
Del resto, non ho mai smesso di farlo, persino senza rendermi conto,
persino al buio e fra la cenere.
I fili d’oro non mancano – mai.
Renderò questi giorni ricchi con poco.
E filerò l’oro anche fra i nodi.
Qui, ora e sempre.
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