venerdì 4 dicembre 2020

Essere la fortuna

Oggi ha nevicato come non nevicava da tempo, e osservando l’orda di uccellini che svolazzavano dappertutto – lo stanno facendo ancora adesso – per mangiare le palline di grasso e semi, i semi sfusi, i biscotti e la tortina si grasso e frutta secca, ho pensato a quanto sembrassero felici e a quanto fossero fortunati, a potersi nutrire, scaldare e quindi a sopravvivere, nonostante neve, gelate e ghiaccio.
Nel loro caso, la loro fortuna dipende da me, che li amo e mi prendo cura di loro ogni inverno da più di dieci anni, e mi sono resa conto di quanto sia bello essere la fortuna di qualcun altro, specialmente dei piccoli animali selvatici.
Essere la fortuna di queste creature, e quindi essere in piccola parte artefice della loro felicità, è una delle cose più belle che esistano. E sono anche sicura che, anche se a volte non ci si rende conto, quella fortuna e quella felicità siano sempre ricambiate.
La natura fa così, restituisce ciò che le si dà, in forme e modalità tutte sue.
E forse, se nel mio caso preciso nutro una costante gioia nel profondo di me stessa, che niente e nessuno può spegnere – ed è così da tanti anni – questo succede anche per quel sottile scambio di fortuna e di felicità, che solo certe persone particolarmente sensibili comprendono, e per le quali la gratitudine provata ogni giorno, è infinita.
Illustrazione di Nino Chakvetadze

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