Thomas Vaughan
Proprio un anno fa, in questi giorni, dopo il viaggio illuminante al Santuario della Madonna Nera di Oropa, mi rendevo conto di quanto il simbolo della stella brillasse nella mia vita, sin da bambina, di quanto lo sentissi parte di me, di quanto fosse vivo, e importante, e presente persino dove non lo avevo mai notato – l’ho visto, adesso, ed era sempre stato lì.
Proprio un anno fa, in questi giorni, ho cominciato a tessere e delineare la via della stella, solo per me per adesso, perché al momento è un percorso intimo e personale, e perché come ogni ispirazione non ancora partorita è troppo delicata per esporla troppo ad altre e altri.
Proprio un anno fa, in questi giorni, riflettendo sul cammino delle stelle dei pellegrini medievali, mi chiedevo come sarebbe stato per me un cammino delle stelle, e scrivevo queste parole:
“(…) per diventare stelle, che brillano e guidano nel buio della notte.
Che brillano e guidano prima di tutto se stesse, per non perdersi più,
e ritrovare sempre la propria Casa
nella propria stessa luce.”
Oggi ricordo ciò che un anno fa ho sentito, quanto mi avesse illuminata dentro, e lo riaffermo a me stessa.
Durante i mesi passati ho ritrovato sui miei passi dopo tanti anni la presenza della strega, e la vicinanza atavica fra la stella e la strega mi ha rivelato ciò che realmente stavo cercando, e che inconsapevolmente stavo già vivendo.
Non ha nessuna importanza – e non deve averne, per quanto difficile – quello che pensano e dicono altre persone, ciò che importa per me adesso è solo sentire l’ispirazione,
vedere la stella,
e seguirla.
Dove porterà, sarà dove dovrò essere.
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