in cui le sorelle riabbracceranno le sorelle.
Sorelle perdute, e mai dimenticate,
sorelle libere e sorelle ferite,
che in quell’abbraccio scopriranno la cura che dissolve ogni dolore,
e ritroveranno un amore per troppo tempo smarrito.
Sorrideranno, le sorelle, di un sorriso fatto di sole e di pioggia.
E guariranno, e si riuniranno. E tendendosi la mano, perdoneranno.
Il perdono che comprende e libera, che lascia andare e permette una nuova vita.
Il perdono da cui fiorisce di nuovo l’amore. Da sorella a sorella.
Come i timidi boccioli di una rosa selvatica,
che realizza l’impossibile, che impossibile non è.
Come una umile Santa Rita,
innaffio le rose morte.
So che fioriranno.
Questo brano non è riferito ad alcuna persona che possa giungere qui a leggerlo.
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