mercoledì 12 giugno 2024

Quando la superficie si increspa

Quante volte vediamo solo ciò che vogliamo vedere? Siamo convinte di ciò che crediamo sia vero e non riusciamo a spingere lo sguardo più in là.
Quante volte una vocina dentro di noi ci mette in guardia, ma non la ascoltiamo? Oppure il nostro occhio scorge un’ombra oscura e meschina, e immediatamente guardiamo altrove, perché non vogliamo credere a ciò che ci sembra di aver visto?
Così tutto è bello e perfetto e incantato, perché ci piace che sia così e vogliamo che così resti.

A volte però la superficie si increspa…
Una nota stride,
una maschera cade…
Quante volte facciamo finta di niente e proseguiamo per quella che crediamo sia la nostra strada, negando a noi stesse l’evidenza pur di non ammettere che ciò che abbiamo visto possa essere più vero di ciò che crediamo sia vero?
Io lo so bene, mi sono ingannata tante volte e a volte continuo a farlo, consapevolmente.
Ma vedo, e sento, e so. E quando ne ho voglia, e sono pronta a lasciare che tutto crolli, lo ammetto a me stessa.
Perché quando non vale più la pena di nascondermi sotto al comodo velo dell’illusione, perché ciò che vedo e sento e so è troppo grande, l’inganno non mi piace più. Ed ecco che cade e si infrange.
Spesso ciò che cela sono frammenti di inferno.
False corna, fumo, fiamme gelide e occhi neri.
Odore nauseante,
grida rauche e stonate,
ciechi seguaci che sbraitano e vomitano,
miasmi rivoltanti.

Amo troppo l’oscurità – quella sublime e raffinata,
per accettare di camminare laddove
striscia
chi parla di luce,
e non è in grado nemmeno di rispettare l’ombra.
Fotografia di Natalia Drepina

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