mercoledì 6 maggio 2020

La Via della Lumachina

Stamattina, mentre ancora un po’ assonnata prendevo qualche raggio di sole seduta fuori, ho visto brillare intensamente un puntino per terra. Il sole andava e veniva dietro le nuvole, e il puntino luccicava e si spegneva, riflettendone la luce. Per un po’ mi sono chiesta cosa fosse, magari una piccolissima goccia d’acqua, oppure una briciola di vetro, ma quando il sole si rifletteva in quel punto il riflesso era accecante, molto più brillante di quello del vetro, e forse anche di quello dell’acqua.
Incuriosita, ho messo da parte la mia pigrizia mattutina e mi sono alzata per andare a vedere da vicino cosa fosse. Mi sono inginocchiata e ho notato che sopra un rametto portato dal vento, era rimasto un sottile filamento di bava di lumaca, che si era solidificato e sotto al sole creava un riflesso iridescente e lucentissimo.
Nessuna presenza sottile luminosa, come la mia bambina interiore, imperterrita, spera sempre, eppure non ne sono rimasta delusa, perché quel riflesso era davvero bello, e guardandolo da vicino ho visto che il percorso continuava, e che la lumachina, proveniente dalle ombre umide dell’edera che cresceva proprio accanto, aveva fatto un piccolo cerchio vicino al legnetto e poi si era diretta chissà dove, alla ricerca di cibo. Da vicino anche le poche altre tracce del suo passaggio luccicavano, e ho immaginato un intero percorso iridescente, che compariva e scompariva sotto ai raggi di sole, indicando una via segreta che solo coloro che sanno aspettare il momento giusto – ovvero quello in cui le vie nascoste si lasciano vedere – e scorgere l’invisibile nel visibile, avrebbero potuto trovare e percorrere.
Ricordando che era stata proprio una lumaca a tracciarlo, ho sentito che non poteva che essere un percorso lento, attento, che porta a scoprire quelle piccole cose magiche che i più non vedono affatto, troppo presi come sono dalla frenesia dell’arrivare e del fare, piuttosto che dalla pazienza dello stare e dell’ascoltare.
Il percorso luminoso o invisibile delle lumache, spesso è circolare, spiraleggiante, fa molti giri che possono sembrare a vuoto, o inutili, mentre invece hanno il loro senso. E le lumachine che lo compiono, così come coloro che le imitano e da loro imparano, trovano sempre quel che cercano.

Le lumache hanno davvero tanto da insegnare, con il loro vivere lento e il loro camminare rallentato e luminescente, per non parlare poi delle piccole chiocciole, che ovunque siano e ovunque vadano, sono sempre a Casa.

Forse, dopotutto, quel minuscolo puntino iridescente e luminosissimo era davvero magico, perché mi ha donato un momento di intuizione profonda, e ha offerto un’occasione preziosa per poter conoscere e magari imparare a percorrere ancora di più la saggia Via della Lumaca, che insegna a trovare vicino tutto ciò di cui si ha bisogno, e a vivere l’intero universo in uno spazio minuscolo.
Allora è proprio vero che nella scia che, camminando, ci si lascerebbe alle spalle, resterebbe impressa, e continuerebbe a brillare, la luce del sole e di tutte le stelle.

La voce della Lumachina

Non solo il cammino lento permette di vedere le tracce magiche sparse sul percorso, ma anche il modo in cui cambiano insieme alla luce. Ripercorrere, lentamente, la stessa strada in momenti diversi o in un tempo prolungato, permette di vederla mutare così come muta la luce. E potrebbe succedere di veder comparire cose che in altri momenti non sono visibili, così come è possibile veder brillare i filamenti opalescenti della mia bava solo in certi momenti del giorno, quando la luce del sole o della luna vi si riflette, e solo per breve tempo, perché basta un soffio di vento, o il passaggio di un altro animale, perché esse si dissolvano in minuscola polvere iridescente, che svanisce nell’aria in un battito di ciglia.

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