Il giudizio della Donna
“Ma come è potuto accadere, potrebbe chiedersi la nostra Donna primordiale, che i figli umani della Grande Madre abbiano sovvertito l’ordine e l’armonia naturale fino a questo punto?
Come può essere successo che il mondo, ovvero quello che lei ha sempre considerato il tempio sacro in cui innumerevoli entità d’armonia disincarnate ed incarnate si manifestavano in modo invisibile o visibile, seguendo le regole naturali che le ponevano in sintonia con la Grande Madre e gli Dei luminosi che reggevano le sorti dell’universo, sia stato reso così falso, così artificiale, così profano e così profanato?
Quali orrendi demoni, quali false verità hanno preso possesso delle menti e delle anime degli uomini per renderli nemici, consapevoli e inconsapevoli, delle antiche armonie che in tempi remoti reggevano i destini del mondo?
Come hanno potuto profanare, oltraggiare ed imbruttire il corpo della Grande Madre fino al punto di renderlo inadatto alla manifestazione visibile od invisibile della divinità?
Come hanno potuto gli uomini agire in un modo talmente folle ed essere abbandonati da quegli Dei luminosi, che davano un facile e buon senso all’esistenza delle genti primordiali?”
(Ada d'Ariès, Il giudizio della Donna, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 2000, pagg. 22-23)
Un brano che era vero venti anni fa, quando è stato scritto, e che è tragicamente ancora più vero oggi.
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