venerdì 12 febbraio 2021

Nuvole interiori

Spesso mi guardo intorno e vedo, e riconosco, quanto di ciò che ho sognato, creato e a cui ho dato vita attraverso le parole, sia stato colto da altre e altri, che l’hanno preso e fatto proprio. Mi ha sempre fatto piacere sapere che c’è chi coglie vita e ispirazione da ciò che scrivo e disegno, mi ha sempre fatto piacere quando questo è stato riconosciuto e io, in un modo o nell’altro, sono stata resa partecipe di questo passaggio di ispirazione in ispirazione, di vita in vita. Ma non sono mai riuscita, né ci riesco adesso, a lasciar andare completamente la sensazione data da quei momenti in cui, al contrario, non è stato colto qualcosa, ma è stato sottratto e reso proprio, senza una parola, senza alcun riconoscimento, con avidità, quasi con rabbia. E la rabbia si è infatti manifestata quando quel riconoscimento l’ho chiesto con gentilezza, perché credo che sia sempre dovuto, a me come a chiunque altra/o.
Ci sarà un giorno in cui di me non resterà nulla, solo cenere, solo ricordo, e mi chiedo se in quel giorno qualcuna/o si ricorderà che di alcune piccole cose sacre sono stata fonte… che di certe piccole cose sacre fatte proprie da altre e altri, una parte dell’origine sono stata io. Che qualcosa di bello ho cercato di lasciarlo in questo mondo, anzi, che ho dedicato tutta la vita a lasciare quel qualcosa, qui in questo mondo, perché questo è sempre stato il mio servizio, la mia vocazione, la mia ragion d’essere.
Forse qualcuna o qualcuno lo ricorderà, lo riconoscerà, e regalerà al mio ricordo un sorriso.
Altre e altri invece nasconderanno quel ricordo sotto il tappeto, lo rimuoveranno se ci riusciranno, e si sentiranno ancora più libere/i di prendere – con rabbia – senza riconoscere.
Per me, dopotutto, avrà poca importanza, per un brevissimo istante saprò di aver fatto qualcosa, non abbastanza, ma qualcosa.
E dopotutto, sarà abbastanza.

***

So che ogni tanto torno su questo argomento, e lascio fluire all’esterno quel velo di tristezza che mi imprime dentro. Non fateci caso, lasciatemi andare, lasciatemi fare, volgetevi oltre liberamente, non chiedo nulla, solo di esprimere le mie nuvole interiori.
Illustrazione di Anastasia Suvorova

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