Ieri pomeriggio sono tornata al mio santuario, avevo bisogno di aria fresca, di sole, di silenzio, di isolamento, di ali…
Appena entrata nella stradina sterrata, ho intravisto volare una ballerina bianca, e tutti i campi erano pieni di aironi maggiori, garzette e ibis.
In un punto particolare del giardino dietro il santuario, dove è tutto verde e lucentissimo, fra cespugli violetti di salcerella e baluginii d’acqua delle risaie, ho offerto un saluto al sole, cantando singole note, e lasciando che le mani e le braccia danzassero in onore alla bellezza luminosa che cresceva e fioriva intorno.
Ho sollevato le braccia verso il cielo raggiante, e poco dopo ho sentito un fruscio e un tamburellare di passetti alle mie spalle. Mi sono girata, e ho visto entrare nel giardino un bellissimo fagiano. Non si era accorto della mia presenza, o forse non l’aveva percepita un pericolo, e così ha passeggiato un po’ attorno, poi si è infilato sotto un cespuglio e si è di poco allontanato.
L’ho sentito come un piccolo dono, e come accade in queste situazioni, mi sono sentita una parte armoniosa del posto, diversa dalle persone che spesso lo frequentano facendo rumore e disturbandone la quiete.
Ho cercato qualche accenno di simbologia del fagiano, e ho trovato qualche passo carino:
“La prima associazione del fagiano è con il movimento. La sua danza [a spirale] dell’accoppiamento ha affascinato intere generazioni. (…)
In Europa e in America, il fagiano parla della sacra spirale, un simbolo che adornava i templi e i monumenti di pietra di tutti i tempi e che è stato ritrovato a Newgrange, in Irlanda, e nei mitrei italiani.
(…) Quando danza, il fagiano emette un ronzio inspirando ed espirando dalla gola. È quindi il controllore del respiro sacro. Questo rumore ritmico è paragonato a quello del tamburo.”
Il fagiano è quindi legato all’aria e alla terra, alla sessualità e all’indipendenza, ma soprattutto alla danza sacra, alla spirale e al tamburo.
“Il fagiano è un’espressione di tutti i cicli: quello stagionale, quello lunare, l’incessante processione circolare delle stelle del cielo. Quindi la sua comparsa significa che nella vita di una persona si sta svolgendo il ciclo del cambiamento. Suggerisce il movimento dello spirito. È l’assicurazione che (…) nella naturale progressione degli eventi tutto verrà trasformato, in meglio, naturalmente. Può fare la sua comparsa quando qualcuno sta per dimostrare il proprio valore.”
Brani tratti da Jessica Dawn Palmer, Dizionario magico degli animali, pagg. 132-134.
Forse è proprio vero che il simile attira il simile e che dalla danza nasce la danza. La danza risponde alla danza, specialmente quando è svolta in offerta.
E nella danza che disegna la spirale – e il cerchio – avviene il cambiamento, la trasformazione e quindi la rigenerazione.
L’incontro di ieri – anche quello con la ballerina bianca – mi ha parlato di danza e cambiamento, di indipendenza e respiro, e della spirale tracciata al ritmo dei tamburi per dare vita alla trasformazione.
Ne sono davvero grata, e certamente ne farò tesoro.
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