In questo momento, insieme e al fianco di coloro che sono sorelle e maestre, accendo la fiamma e porto luce.
Raccolgo ancora, e ancora, le parole sacre e magiche, e le pronuncio con intenzione, sentendo vibrare la loro vita nel cuore, nel pensiero, nella voce.
Amore. Gentilezza. Cura. Comprensione. Armonia. Presenza.
È difficile pronunciare la parola Bellezza, oggi, ma è importante trovarla comunque, attorno a sé, e lasciare che parli. Del resto si dice che sarà la bellezza a salvare il mondo.
Ed è difficile pronunciare la parola Gioia, oggi, ma la Gioia è come un sole che splende e rischiara dentro, anche quando spessi e bui strati di nuvole e di fumo lo coprono. Anche quando cala la notte. Lei c’è, e cercandola, sentendola e preservandola dentro, si porterà la sua luce nel mondo.
La rabbia vorrebbe parlare attraverso le mie parole, scalpita per dire la sua.
Ma con fatica scelgo di non darle voce. Non qui, non adesso.
Per quanto sia naturale e sacra, ce n’è troppa, e qui e ora c’è bisogno di altro.
Amore. Gentilezza. Cura. Comprensione. Armonia. Presenza.
Bellezza.
Gioia.
Come scrivevo al mio tempio qualche notte fa:
La fiamma arde luminosa nonostante l’oscurità e la tempesta in arrivo.
Qualunque essa sia, non intaccherà la fiamma, essa è sicura e mai si spegne.
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