giovedì 17 marzo 2022

Di porte chiuse e cuori aperti

Vi è una sorta di dolce malinconia interiore nel sentirsi isolata, respinta, zittita, spintonata via. Dopo il colpo violento provocato dallo sbattere di una porta davanti al naso, si crea un silenzio dapprima disorientato, poi via via sempre più accogliente. Materno.
Allora il buio diventa quasi morbido, la fiamma della candela brilla un po’ più forte, il disorientamento diventa centratura, presenza.
Colei che Veglia, abbraccia più stretta,
e con un bacio di piume allontana la tristezza.

Ma soprattutto, le voci amiche si rivelano, ancora di più, un dono dal valore immenso.
Così mi ritrovo nel mio centro di armonia, a sorridere. E inaspettatamente provo gratitudine.
Gratitudine per il silenzio accogliente, per il buio morbido, per la fiamma più brillante, per il disorientamento che porta al centro, per le preziose voci amiche, per il bacio di piume.
Per quella porta sbattuta davanti al naso…
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.

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