lunedì 28 marzo 2022

Voci di Amazzoni

Non ci sarà mai una vera completezza, una integrità autentica, non esisteranno mai pace e libertà, unite a formare una cosa sola, se l’aspetto terrifico della dea combattente, lo spirito ardente della amazzone, l’urlo della leonessa, dell’orsa, della lupa, non saranno riconosciuti, integrati, incarnati e, all’occorrenza, praticati. Dentro e fuori.
Senza temere di lottare per la difesa di se stesse, dei propri valori, della propria terra, quando minacciati, devastati, sottratti. Senza temere di farlo per ristabilire una pace vera, e preservare un mondo nel quale le proprie figlie e i propri figli possano crescere liberi.
Ci vuole un grande coraggio, bisogna sporcarsi le mani, e resistere.
Ma per mantenere e proteggere quella libertà, vale la pena.

La pace ad ogni costo non è né sarà mai pace.
È una falsa e infida distorsione della pace. E la offende.

Non nominate le amazzoni, se non le riconoscete quando le guardate negli occhi.
Non nominate le amazzoni, se alla prima minaccia consegnereste la libertà del vostro popolo al nemico.
Non nominate le amazzoni, se avete scelto di spegnere il loro fuoco. Anche dentro di voi.
Ringraziate coloro che lottano. Lo fanno perché anche voi possiate essere libere. E in pace.

***

L’Urlo della Amazzone

Più mi dirai di tacere, più io parlerò, e canterò, e griderò.
Più mi detterai cosa scrivere, più la mia penna scorrerà libera e affilata.
Più tenterai di legare le mie ali, più le dispiegherò e volerò alto, sopra la tua testa.
Più diffonderai menzogne, più urlerò la verità.
Più mi imporrai di arrendermi, più combatterò per me, per le mie sorelle, per le mie figlie.
Lo vedi il fuoco che mai si esaurisce?
Guardalo!
Poiché più soffierai per spegnerlo, più divamperà.
E anche se riuscirai a piegare il mio corpo, non piegherai mai il mio spirito.


***

Onoro, ora e sempre, le amazzoni del passato, del presente, del futuro.
Onoro le dee invocate dalle antiche regine quando, attaccate, dovevano ricorrere alle armi.
Onoro l’urlo della leonessa, dell’orsa, della lupa.

E per quanto incompresa e travisata, sono integra.
E vicina, veramente, a chi con coraggio resiste. Resiste. Resiste.

***

Non invocarmi nel mio aspetto oscuro, figlia mia,
se quando l’oscurità cala, fuggi via lontano.
Non pronunciare i miei nomi di tenebra,
se quando il corno della battaglia vibra il suo grido, ti tappi le orecchie.
Non indossare i miei ornamenti,
piume corvine, punte di freccia e zanne appuntite,
se quando è il momento di attingere al loro potere
li lasci cadere inorridita.
E soprattutto, non proclamarti mia sacerdotessa,
se quando le tue sorelle combattono per la loro libertà
pretendi che si arrendano al nemico,
perché sei stanca di una battaglia che non è nemmeno tua.

Abbi il coraggio di guardare nell’abisso,
domando la paura che ti assale.
Abbi l’ardire di brandire un’arma,
per difendere te stessa e il tuo popolo.
E sii la compagna che vorresti al tuo fianco
se fossi costretta a combattere per la libertà.

Io sono accanto a te,
e negli occhi di coloro che non mi respingono.
Non temere la mia ombra,
è nata con te,
perché tu la accolga nei momenti di necessità.
E ricorda,
anche nel conflitto più nero,
custodisci sempre il seme della pace.

Illustrazione di autrice o autore sconosciuta/o.

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