venerdì 27 maggio 2022

Di agate e dendriti

Di cosa mi sono innamorata oggi?
Di una parola e di una pietra. La parola è dendrite, con tutto ciò che significa e rappresenta.
Dendrite deriva dal greco dendron, ovvero “albero”, e richiama la struttura ramificata, o a forma di radici e fogliame, in particolare di felce, che assumono certe sostanze minerali durante il processo di formazione del cristallo. Queste strutture si generano in situazioni di “disequilibrio”, se il raffreddamento del magma avviene molto in fretta, o se nella materia sono presenti soluzioni troppo sature, o per altri motivi che non conosco – e probabilmente nemmeno capisco.
Però ecco che succede, in una situazione di disequilibrio o di cambiamento “traumatico”, la materia si fa dendrite, e getta i suoi rami ovunque riesca ad arrivare.
Nella difficoltà più estrema, lei si ramifica, germoglia, si sviluppa, corre, si espande… e si fa simile agli alberi.
Per questo le pietre dendritiche sono così belle e sacre. Insegnano a fare lo stesso.
La pietra di cui mi sono innamorata, infatti, è l’agata dendritica, l’agata che ha ramificato, e che nel cambiamento repentino si è sviluppata ed evoluta in modi altrimenti inaccessibili.

Non è l’unico insegnamento di questo tipo che offre madre natura. Questa magia estrema e potentissima succede innumerevoli volte e in innumerevoli modi.
Oggi l’ho trovata qui, fra una parola e una pietra.
Le ho sposate entrambe.

lunedì 23 maggio 2022

Lo spirito del Giunco

Rifletto sullo spirito del giunco, sul messaggio che porta con sé. Il giunco che si flette e si piega, incessante, senza mai spezzarsi. Il giunco che vive assecondando le correnti del vento, che si lascia portare senza opporre resistenza. E per ogni sferzata non diventa più rigido, ma più flessuoso, così da potersi flettere meglio, abbandonando ogni rigidità, accogliendo il cambiamento, cambiando direzione, ondeggiando, fra la terra e le acque, umido e aggraziato, carezzevole.
Che spirito gentile ha il giunco, e quanto ha da insegnare, specialmente a chi fa della rigidità la propria costante di vita, a chi rimane immobile su idee, pregiudizi, convinzioni, situazioni per propria natura mutevoli, istantanee e già passate, mentre una parte del mondo si muove, cambia, si adatta a nuove forme più evolute, più consapevoli, e cresce, e si flette, e ondeggia, e danza nel vento accarezzando l’acqua.

Mi auguro di riuscire sempre a praticare il messaggio del giunco, a farmi giunco,
a ondeggiare, e flettermi, e piegarmi senza spezzarmi;
ad ascoltare la verità del vento, e a seconda di ciò che racconta cambiare direzione, cambiare idea, lasciar andare,
e crescere, nella grazia,
danzando.
Fotografia de Les Maison d'Arles

mercoledì 18 maggio 2022

Benedizioni ovunque

Non vi è giorno che non offra una benedizione. Anche quando sembra che non accada nulla di buono, la bellezza accade, dobbiamo solo cercarla e aprirci abbastanza da poterla vedere e riconoscere.
Istanti di bellezza, che sono le carezze della Madre universale, i suoi sorrisi, le sue benedizioni. Il suo dire “Sono qui, dentro di te e attorno a te, guardami…”.
Predisporsi a sentirla e a vederla è una pratica costante, spesso difficile, ma riempie dentro e spegne ogni desiderio.
Perché in quei sacri istanti si riconosce di avere già tutto, di essere già tutto,
e non serve più niente altro.
E questa è davvero una benedizione… vivere nel divino abbraccio, e saperlo.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.

lunedì 16 maggio 2022

Innocenza

Innocenza, innocente: dal latino innocentia, innocentem, composto dalla particella in, che significa “non”, e nocentem, “che nuoce”, participio passato di nocere, “nuocere”.
Innocenza e innocente è ciò che non nuoce, che non ha fatto male a nessuno, e per estensione, ciò che è puro, pulito, senza alcuna colpa.

***

L’atto di colpevolizzare chi non ha nociuto a nessuno, chi non ha alcuna colpa, ed è puro, pulito, innocente, è un atto molto diffuso, compiuto da coloro che non possono fare a meno del giudizio, del pregiudizio, della sentenza e della condanna. Sono atti spregevoli dettati da un ego prevaricante, e provocano conseguenze dolorose in molte e molti di coloro che li ricevono, senza aver fatto nulla di male.
L’atto è peggiore quando è rivolto a coloro che sono invece considerabili vittime. La colpevolizzazione della vittima è inaccettabile, sempre. Ed è molto difficile da perdonare.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.

domenica 15 maggio 2022

Sacre sfumature

Per chi vede tutto bianco o tutto nero – e tinge di nero il bianco per farlo combaciare al proprio pregiudizio – è molto difficile se non impossibile comprendere chi sceglie di percorrere la strada più difficile, quella del mezzo, delle sfumature, della distinzione e separazione dei sassolini bianchi da quelli neri, della minuziosa ricerca che analizza ogni frammento e, pur senza dimenticarlo, lascia andare il nero per trattenere il bianco, proteggendolo da qualsiasi cosa possa intaccarne la natura limpida e innocente.
È sempre molto più semplice fare di tutta l’erba un fascio e gettare via tutto, specialmente per chi non ha alcuna esperienza, eppure pretende di sapere.
Le strade più difficili, quelle prive di indicazioni, di sostegno, spesso anche della seppur minima comprensione, sono dolorose e non risparmiano nulla, ma danno tanto. Permettono di scegliere in ogni momento cosa trattenere e cosa abbandonare, cosa proteggere e cosa lasciar andare senza rimpianto. E donano l’integrità.
Su queste strade si è sempre protette, sempre tenute, in ogni passo, in ogni respiro, in ogni istante del lungo processo di presa di coscienza e guarigione.
E alla fine, queste strade portano nei luoghi più profondi, più nascosti e sacri del proprio essere.
C’è molta luce in questi luoghi, e calore, e amore. I rumori della realtà esterna sono attutiti, non arrivano più, e ci si può riposare.
Qui la Madre universale fa sentire la sua presenza, e abbraccia, tiene. Sa, comprende, lenisce, e avvolge in un candido velo di pace.

Siano benedette le strade difficili, siano benedette le sfumature, sia benedetto il bianco, e il nero, e l’universo che sta nel mezzo.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.