domenica 15 maggio 2022

Sacre sfumature

Per chi vede tutto bianco o tutto nero – e tinge di nero il bianco per farlo combaciare al proprio pregiudizio – è molto difficile se non impossibile comprendere chi sceglie di percorrere la strada più difficile, quella del mezzo, delle sfumature, della distinzione e separazione dei sassolini bianchi da quelli neri, della minuziosa ricerca che analizza ogni frammento e, pur senza dimenticarlo, lascia andare il nero per trattenere il bianco, proteggendolo da qualsiasi cosa possa intaccarne la natura limpida e innocente.
È sempre molto più semplice fare di tutta l’erba un fascio e gettare via tutto, specialmente per chi non ha alcuna esperienza, eppure pretende di sapere.
Le strade più difficili, quelle prive di indicazioni, di sostegno, spesso anche della seppur minima comprensione, sono dolorose e non risparmiano nulla, ma danno tanto. Permettono di scegliere in ogni momento cosa trattenere e cosa abbandonare, cosa proteggere e cosa lasciar andare senza rimpianto. E donano l’integrità.
Su queste strade si è sempre protette, sempre tenute, in ogni passo, in ogni respiro, in ogni istante del lungo processo di presa di coscienza e guarigione.
E alla fine, queste strade portano nei luoghi più profondi, più nascosti e sacri del proprio essere.
C’è molta luce in questi luoghi, e calore, e amore. I rumori della realtà esterna sono attutiti, non arrivano più, e ci si può riposare.
Qui la Madre universale fa sentire la sua presenza, e abbraccia, tiene. Sa, comprende, lenisce, e avvolge in un candido velo di pace.

Siano benedette le strade difficili, siano benedette le sfumature, sia benedetto il bianco, e il nero, e l’universo che sta nel mezzo.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.

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