Se solo fosse possibile, e fosse una reale conoscenza di ciò che è passato, sarebbe insostenibile per chiunque abbia una sola testa e un solo cuore. Come sarebbe possibile sopportare non la perdita di una madre, di una figlia, di un amato, ma di mille madri, di mille figlie e figli, di mille amati e amate. Gli innumerevoli errori commessi, gli abbandoni, così come le gioie e i gesti amorevoli e generosi, ma rivolti a qualcosa che non può più tornare.
Eppure la Grande Madre, nella sua semplice, naturale, immensa perfezione, ci rende esattamente ciò che dobbiamo essere. Ci permette di conservare le esperienze più essenziali, i frammenti di saggezza acquisita, la crescita vissuta, tutti racchiusi nella nostra anima, quel buon istinto, quel sapere che sappiamo, che abbiamo sempre saputo, pur senza sapere da dove provenga, e al contempo trattiene la nostra vecchia pelle, le spoglie di ciò che è stato e che non può più essere. Insieme a tutta la sua memoria.
Così possiamo dimenticare e lasciar andare, rigenerarci e rinascere, simili a ciò che eravamo, eppure sempre diverse, rinnovate. Pagine bianche che pur tuttavia conservano i leggeri solchi di ciò che era scritto su pagine passate. Impressioni. Le stesse che percepiamo dentro.
Quanto amore, quanta comprensione, quanta dolce accortezza la Grande Madre concepisce nel permetterci di rivivere e di riprendere il cammino da dove lo avevamo lasciato, ma senza il peso del passato. Un bagno nella sorgente primigenia che lava via il ricordo, e quando e se siamo pronte, una nuova nascita. Per tornare a raccogliere e condividere armonia e bellezza, a fare nuova esperienza, a crescere ancora, a lottare per ciò che si sente giusto nel proprio cuore. A dare e ricevere amore.
A seguire le impressioni, che contengono la chiave di realizzazione del disegno tracciato dalla propria anima.
Esiste un delicato e imprescindibile equilibrio in questo processo naturale. Naturale e dunque sacro, divino. Intoccabile.
Per questo, non basta qualche corso di dubbia provenienza per permetterci di conoscere le nostre vite passate – e addirittura quelle degli altri – di sapere chi siamo state, cosa abbiamo fatto, quale ruolo abbiamo avuto.
Se solo fosse possibile, si creerebbe una pericolosa incrinatura nell’equilibrio, una crepa nel sacro processo naturale, che ci rende esattamente ciò che dobbiamo essere, qui e ora.
E dal momento che non credo sia possibile, si tratterebbe quasi esclusivamente di inganni, il più delle volte inconsapevoli e generati da tentazioni egoistiche, dalla voglia di emergere, di essere importanti e rinomate, ovvero di assegnarsi un ruolo – di ataviche origini – prestigioso e riconosciuto.
Quanta presunzione si trova dietro ogni angolo, quanto poco ascolto della natura semplice, che parla in modo semplice, e che si realizza nella nostra più pura semplicità.
Anche da questa moda pseudo spirituale, con i suoi modelli da seguire, imitare, impersonare, così da diventare a propria volta modelli da seguire, imitare e impersonare, mi discosto senza alcuna attrazione, e continuo a percorrere i miei sentieri distanti, inaccessibili, realmente solitari e silenziosi.
Sentieri in cui non c’è alcun bisogno di sapere chi sono stata, cosa ho fatto, quale ruolo ho avuto – ho accettato senza indugio di deporre quelle spoglie molte volte, e nel processo naturale della Grande Madre ho piena fiducia.
Sentieri in cui le impressioni che percepisco sono le mie uniche maestre,
e la vita che sto vivendo adesso, qui e ora,
è tutto ciò che mi serve per diventare esattamente ciò che devo e voglio essere.
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciami un pensiero
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.