Barbara Pozzo – Somebliss
È una delle cose più difficili e dolorose. Ma chi se non io? Chi se non tu?
A volte basterebbe una sola parola, “scusa”, talmente magica e potente da sollevare le montagne – quelle che gravano sul cuore. Ma quando questa parola non arriva? Quando è volutamente e orgogliosamente negata? Quando il torto subito è pesante, e magari ripetuto più volte?
Occorre guarire da sole, curare le ferite con un balsamo d’amore e infinita gentilezza.
Rivolgere a se stesse piccoli atti d’amore,
donarsi amore,
sentirsi avvolgere nell'abbraccio della Madre che Sa,
ristabilire la pace con se stesse,
e sostare in quel silenzioso biancore,
sapendo di essere nell'innocenza più pura.
Gesti di guarigione tanto semplici quanto potenti.
E il rancore che ancora si fa sentire? È lì che brucia, inutile negarlo.
Nonostante quello che si dice, credo sia importante non sopprimerlo, è una reazione naturale che ha la sua ragione d’essere, e cercare di soffocarlo, di scacciarlo nella profondità di se stesse, non solo non lo spegne, ma rischia di accrescerlo fino a farlo esplodere.
Sentirlo, senza tuttavia soffermarsi troppo su di esso, viverlo, senza però dargli potere, e soprattutto osservarlo in modo sempre più distaccato, come se fosse separato da noi, come se non ci appartenesse veramente – ed è certamente così – aiuta a lasciarlo andare, poco a poco, lentamente, senza foga,
lasciando che sia,
per poi accorgersi che non è più.
Tutto passa, tutto fluisce,
e il tempo lenisce ogni cosa,
in pace.
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