mercoledì 22 febbraio 2023

La tazzina rotta

Mi ha fatto bene lasciar uscire, finalmente, le ultime parole che mi erano rimaste da dire, le più pesanti. Mi serviva per stare bene, e finalmente ora mi sento più leggera e libera. Ciò che possono aver provocato non mi interessa, non ho alcuna intenzione di saperlo, e di rischiare altro dolore.
Sono uscite, il loro scopo è compiuto.
Adesso finalmente posso chiudere quella porta definitivamente.
Adesso posso continuare a prendermi cura di me stessa, di quella che sono stata, e di quella che sono adesso. Onoro l’innocenza che è rimasta sempre intatta, la purezza che non è mai stata sporcata né intaccata. Onoro le lente convalescenze interiori, i passi avanti, e tutti quelli indietro. In ognuno di essi raccolgo le stelle rimaste impigliate ai rovi, e le trattengo nel cuore, una per una.
Onoro la mia fiducia, facendo più attenzione a riporla in ciò che veramente la merita.
Ma soprattutto, onoro la mia forza, che ha resistito anche quando non mi reggevo in piedi.

E ringrazio la tazzina di caffè che due giorni fa, pensando a quelle parole non dette, mi è caduta dalle mani rompendosi in mille pezzi. “Adesso basta trattenere”, mi ha detto, “rompi il silenzio e dì ciò che devi dire”. È giusto così.
E sono grata, anche di questo.

Proseguo integra e leggera sulla mia strada. Ancora e sempre.
E non rimpiango nulla.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.

martedì 7 febbraio 2023

Gratitudine

Apro gli occhi, e sono grata. È mattina, ho ancora sonno, e sono grata.
È bello svegliarsi, ed essere già grate. Non importa ciò che bisogna affrontare, o i momenti di dolore e sconforto. Nella vicinanza a se stesse e al proprio centro luminoso, capita di aprire gli occhi ed essere già grate.
È uno stato d’essere delicato, per nulla scontato. Una condizione da cercare e coltivare con cura e costanza. Basta un nulla, e vola via.
Ma poi torna, torna sempre. Nelle piccole cose, nella magia quotidiana, nella gioia che si prova per ciò che ancora esiste, nella bellezza che si ha la capacità di vedere, e di sentire. Nel brillio che scalda dentro.

Ciò che accade fuori spesso gela il sangue.
Ma se dentro il lume è acceso, vi è calore.
E la gratitudine è quanto mai una amabile compagna.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o.

domenica 5 febbraio 2023

Me lo lego al dito

Me lo lego al dito, un modo di dire che ha assunto un significato negativo e viene usato per far sapere che non ci si dimentica di un torto subito, di uno sgarbo, di un’offesa, che li si fissa nella memoria “per farne vendetta a tempo opportuno”.
In realtà il suo senso originario è quello di non dimenticare, di “imprimere bene alcuna cosa nella memoria”, di ricordare, senza tuttavia che ciò di cui ci si vuole ricordare abbia caratteristiche negative o positive. Anzi, legare al dito qualcosa significava fare un segno, qualcosa da tenere sotto gli occhi, così da non perdere il filo e serbare memoria di qualcosa. Qualcosa di importante.
Nella mia libera scrittura notturna ho lasciato affiorare le parole e questo modo di dire è emerso da solo, spontaneamente, eppure privo di alcuna connotazione negativa. Da rancoroso memorandum è divenuto una dolce promessa. Una promessa luminosa, devota, fedele.
Me ne sono innamorata, e l’ho fatto mio.

Un brillio, una visione, un simbolo, un’intuizione, una percezione, un intento, una direzione, un sogno.
Me lo lego al dito, per non dimenticare.
Me lo lego al dito, come un filo di purissima lana bianca, a ricordare dove volgere lo sguardo.
Me lo lego al dito, per non perdere il filo e camminare sicura.
Me lo lego al dito, in un intimo e sottile sodalizio.
Me lo lego al dito, è un’intenzione piena di magia.

Scrivo e filo le parole dalla luminosa matassa.
Do alla loro forma una nuova sostanza. Restituisco la loro più antica sostanza.
E trasformo ciò che porta rancore in una formula magica.
Me lo lego al dito.
E non sfilo quel filo per nulla al mondo.

Diverrà polvere di stelle, quando la promessa sarà mantenuta,
il voto, compiuto.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o

Le citazioni fra virgolette sono tratte dal Dizionario di Lingua Italiana, di Paolo Costa, Francesco Cardinali, Vol. III.