lunedì 2 ottobre 2023

Incontro-scontro con San Michele Arcangelo

In questi giorni ci tenevo a conoscere la figura di San Michele Arcangelo e le sue radici precristiane, poiché da diverso tempo i luoghi che fanno parte della cosiddetta linea energetica di San Michele mi affascinano e attraggono. Ci ho provato, ma per me è una porta chiusa. Non chiusa da lui, ma chiusa, anzi, sbattuta con forza, da me.
Nonostante tutte le migliori intenzioni, la curiosità propositiva e l’apertura, fra noi non ha funzionato. La scintilla non è scoccata. O meglio, è scoccata, sì, ma quella del fuoco inceneritore.
Così, ispirata da quel fuoco, gli ho scritto due parole. In lui non credo, per me non esiste, ma sia mai che le riceva.

Più ti conosco, caro San Michele Arcangelo, più amo il serpente che ti ostini a schiacciare sotto al tuo piede.
Ti ergi nella tua angelica luce trionfale, con la tua spada affilata, lo sguardo cupo, la fronte aggrottata, e trafiggi con la lama il morbido corpo del serpente.
Come potrei mai apprezzarti io, che sono figlia di quel serpente? Quel serpente è mia madre, mia sorella e mia dea, e il tuo gesto non lo perdono.
Fa male quella lama che penetra la carne, fa male quello sguardo duro come la pietra. Li sento trapassarmi il cuore come trapassano quello della serpe, e patisco con lei.
Tu, capo supremo dell’esercito celeste, guardarmi pure dall’alto in basso, sprezzante, mentre seduta accanto al serpente accarezzo le sue squame ferite. Sono disarmata e non ho nessun potere, ma nemmeno tu hai potere su di me.
Ed è inutile che raccontino di te che sei anche legato alla guarigione e alle sorgenti curative. Quel potere e quelle acque erano del serpente, non tue.
Non mi importa più nulla delle tue origini. Non mi importa dei Longobardi, di Odino, e tanto meno di Sigfrido, Eracle e Mitra. Sono personaggi mitologici patriarcali che in me non esercitano alcun tipo di attrattiva, e adesso non mi importa nulla di nessuno di loro.
Mi importa del serpente e del drago, invece, e persino del diavolo che ha preso il loro posto.
La linea energetica terrestre, il suo potere tellurico primordiale, deve essere appartenuta a loro, prima che a te. A loro, invece che a te.
E sono loro che cercherò, piuttosto che te.
Mi muoverò, ancora come sempre, su strade sconosciute, invisibili, sottocutanee. Solo lì si trovano le risposte alle mie domande,
e la sola sorgente a cui voglio attingere, e alla quale mi voglio abbeverare.

Sì, è proprio questo ciò che farò. Percorrerò la linea energetica terrestre, provando a intuire e ascoltare la atavica energia serpentina che, nonostante l’incombente spada del santo guerriero, non ha smesso di scorrere e di mormorare sottovoce.
Deve esserci lei, alla radice. E cercherò lei, sotto ai suoi piedi.
In effetti, mi chiedo come abbia fatto a non capirlo prima. Ancora una volta, come sempre, qualsiasi cosa cerchi, compare il serpente.
***

Una nota inquietante:
Anche se rientra nel discorso solo in piccola parte, aggiungo una cosa che mi ha fatta riflettere.
La statua di San Michele Arcangelo – clicca qui per vederla – o Sancte Michael, che troneggia in posa sulla facciata del monumento alla Battaglia delle Nazioni a Lipsia, in Germania, per quanto risalga a 1913 sembra in tutto e per tutto un monumento nazifascista. Guardandolo non posso fare a meno di pensare che ce lo vedrei bene, quel cupo, corrugato e impettito Sancte Michael, col suo volto duro e il profilo squadrato, in testa all’esercito di divinità scelte dai nazisti per guidarli nella loro opera di “purificazione”. Lo osservo e continuo a provare sensazioni spiacevoli. Così, facendo qualche ricerca mirata, scopro che in effetti l’intero monumento, il Völkerschlachtdenkmal, era molto apprezzato niente meno che da Hitler:
“Il monumento venne spesso utilizzato da Hitler durante le visite a Lipsia e fu l’ultimo a cadere durante la conquista americana della città nel 1945.”
Ci sono diverse fotografie dell’epoca – clicca qui – e lui è proprio lì, davanti a quel rigido Sancte Michael, con la gigantesca incisione “Gott Mit Uns” – Dio Con Noi – che lo sovrasta.
Non ne sono sorpresa affatto, e provo un intenso disgusto.
D’altra parte però, mi rendo conto che questo è solo un frammento di storia, e che anche con la religione cristiana e con la maggior parte di coloro che la praticano, non ha nulla che vedere.

Per contro, eviterei di considerare le versioni luccicose e scintillanti dell’Arcangelo Michele – in perfetto stile Doreen Virtue – delle correnti new-age. Sinceramente le trovo poco presentabili.

***

Le mie percezioni valgono per me soltanto, e forse per poche altre persone. Sopra a ogni cosa, spero non vi sentirete offese e offesi dalle mie parole. Chi ha una sensazione diversa rispetto a questo santo, e sono certa che sia così per molte/i, è giusto che segua il proprio sentire. Questo, semplicemente, è il mio. Non è giusto e non è sbagliato, è giusto per me, è quello che appartiene a me e che fa parte del mio percorso.

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