giovedì 24 dicembre 2020

Luci natalizie

Due giorni fa, passando in macchina davanti a una casa, sono rimasta incantata davanti a un piccolo albero di Natale che brillava sul balconcino. Non era certo l’unico, molte case hanno i loro alberi di Natale sui balconi, ma questo, questo in particolare, è stato un tuffo al cuore. Era semplicemente perfetto, pieno di lucine che si accendevano e si spegnevano vivaci, di decorazioni dorate e rosse, ma soprattutto era fatto in un modo che mi ha ricordato tanto quelli che vedevo quando ero piccola. Allora gli alberi di Natale erano fatti in modo un pochino diverso, non saprei neanche spiegare come, ma erano diversi, e mi ricordo quando, viaggiando in macchina accanto a mia mamma che guidava, facevamo sempre un gioco: contavamo gli alberi di Natale che spuntavano sui balconi, alle finestre e nei giardini. Non era tanto importante quanti ne vedevamo e ne contavamo – anche se quella volta in cui ero tornata a casa con un “bottino” di ben ottanta alberi di Natale visti e contati, ne ero stata parecchio orgogliosa – ma la magia degli alberi di Natale stessi, sempre diversi, colorati, più classici e magici di molti che si vedono oggi.
Ecco, molti di quegli alberi erano proprio come quello che ho visto due giorni fa… e vederlo luccicare così, fra i suoi ori e la sua aria antica, mi ha riportata indietro di trent’anni, e mi ha aperto il cuore.
Mi ha anche ricordato che una delle cose che amo di più del Natale, è proprio vedere gli alberi di Natale alle finestre, e talvolta intuirne anche solo la presenza per via di quei riflessi colorati e intermittenti che si intravedono oltre i vetri chiusi. Mettere un albero di Natale alla finestra significa condividere la gioia della festa con chiunque passi sotto la propria casa, ed è un gesto generoso.

Fra questi ricordi, che luccicano come le lucine colorate – non quelle a led che vanno tanto oggi, ma quelle con le lampadine a punta, che ogni volta bisognava sostituire quando se ne bruciava una, e per colpa di quell’una non funzionavano nemmeno tutte le altre – e tintinnano come le palline di fragile vetro, auguro a tutte e a tutti un Felice Natale.
Che sia un Natale pieno di quella magia che, sono sicura, ognuna/o di noi serba ancora nei propri ricordi di bambina/o.
Illustrazione di Alexandra Dikaia

martedì 22 dicembre 2020

Passare oltre il Velo

Il Solstizio d’Inverno è appena passato, e ho preferito non dire nulla. È stata una giornata particolare e a volte si ha solo voglia di mantenere il silenzio e prendere atto di una cosa in particolare che, tra qualche tempo succederà. Mi preparo a questo passo da tanto tempo, e ora il momento sta arrivando, l’ho saputo oggi con certezza. Vedo l’ombra del velo bianco che si avvicina, e so che presto il mio compagno felino da più di venti anni, vi passerà oltre. L’ultimo dei tre compagni più cari e importanti di tutta la mia vita.
Sta ancora bene, è com’è sempre stato, ma presto non sarà così, e sto trattenendo sin da ora gli ultimi ricordi belli, per quando non ci sarà più, perché saranno l’unica piccola luce che mi resterà di lui.
Non so come mi sentirò quando sarà passato oltre, probabilmente sentirò quel contrasto di dolore e pace che sempre coglie in queste situazioni. Non so quali parole avrò da dire, ma so che saranno parole silenziose che non vorrò condividere con nessuno. Per questo voglio scrivere qui e ora ciò che sento, perché ora riesco a farlo, mentre lui dorme ancora sereno, qui accanto a me.

***

Non gli auguro buon viaggio, no, non lo faccio né lo farò mai più con nessuno.
Mi sono resa conto che non credo, né ho mai creduto, al misterioso viaggio nell’altromondo. Dove mai potrebbero andare le anime care, da dover intraprendere un lungo viaggio?
La natura è immanente, è ovunque, è qui, e credo invece che semplicemente si passi oltre un sottilissimo velo impalpabile, salendo in una dimensione sottile eppure sempre vicina, sempre qui.
I nostri cari, animali o umani che siano, non salpano per un grande viaggio, io almeno non ci credo. Io. Credo invece che restino qui, che restino accanto, in forme e modi più o meno impercettibili, e lo fanno finché abbiamo bisogno della loro presenza. E poi, forse, semplicemente diventano vento, danza di foglie, fiocchi di neve, germogli, raggi di sole… tutto questo insieme, e anime libere che ricordano l’amore e vegliano su chi amano. E poi ancora, forse, intraprendono una nuova vita nella quale ci si incontra ancora, e forse ci si riconosce.

Per questo, bestiolino mio, non ti auguro buon viaggio, so che ami troppo queste mura per volerle lasciare… ma ti auguro di essere nella gioia e nell’amore nei quali sei sempre stato e nei quali sei anche adesso.
Spero che tu resti qui con me in forma diversa, che veglierai su di noi insieme ai tuoi due fratelli, e auguro a me stessa di riuscire a sentirti, e che la pace sia più forte e benefica del dolore.
Sei una piccola grande luce che sta per cambiare sostanza, e io sono grata di averti avuto accanto per più di metà della mia vita.

***

Questo è ciò che sento, ed è a questa piccola grande luce che dedico il mio Solstizio d’Inverno.
Per fortuna ho ancora un pochino di tempo da passare con lui, e sarà un tempo di coccole e baci senza fine. Un altro dono di cui essere grata, con tutto il cuore.
Illustrazione di rebecca Green

sabato 12 dicembre 2020

Sankta Lucia

Cammina sfiorando la soffice neve
Leggera come una candida piuma,
Tra le mani regge un lume dorato
Che illumina i cupi sempreverdi.

Giunge dalla foresta sulle note di un canto
Il suo grembo è carico di doni.
I suoi occhi sono pieni di luce.
È la divina Sankta Lucia.

Illustrazione di Sarah Ekstrom

mercoledì 9 dicembre 2020

La Fiamma che arde dentro

Niente è più bello di quella fiamma che arde dentro e che scalda dall’interno, come una fonte inesauribile di amore.
Come un piccolo sole, o forse una calda e brillante stella, illumina dall’interno, e non si esaurisce mai.
Nemmeno quando ci si distrae da essa e la si dimentica.
Nemmeno quando ci si allontana da essa per cercare appagamento nelle cose comuni.
Nemmeno quando si crede di non averla mai avuta.

Basta cercarla, e cercarla…
E quando la si trova, tutto il resto sparisce,
e ciò che resta,
è solo calore, e luce, e casa.
Illustrazione di Maria Mola

venerdì 4 dicembre 2020

Essere la fortuna

Oggi ha nevicato come non nevicava da tempo, e osservando l’orda di uccellini che svolazzavano dappertutto – lo stanno facendo ancora adesso – per mangiare le palline di grasso e semi, i semi sfusi, i biscotti e la tortina si grasso e frutta secca, ho pensato a quanto sembrassero felici e a quanto fossero fortunati, a potersi nutrire, scaldare e quindi a sopravvivere, nonostante neve, gelate e ghiaccio.
Nel loro caso, la loro fortuna dipende da me, che li amo e mi prendo cura di loro ogni inverno da più di dieci anni, e mi sono resa conto di quanto sia bello essere la fortuna di qualcun altro, specialmente dei piccoli animali selvatici.
Essere la fortuna di queste creature, e quindi essere in piccola parte artefice della loro felicità, è una delle cose più belle che esistano. E sono anche sicura che, anche se a volte non ci si rende conto, quella fortuna e quella felicità siano sempre ricambiate.
La natura fa così, restituisce ciò che le si dà, in forme e modalità tutte sue.
E forse, se nel mio caso preciso nutro una costante gioia nel profondo di me stessa, che niente e nessuno può spegnere – ed è così da tanti anni – questo succede anche per quel sottile scambio di fortuna e di felicità, che solo certe persone particolarmente sensibili comprendono, e per le quali la gratitudine provata ogni giorno, è infinita.
Illustrazione di Nino Chakvetadze