I rimedi di Santa Ildegarda
La viriditas e l’alchimia verde
Uno dei concetti cari a Ildegarda di Bingen è quello della viriditas, la “viridità”, quell’energia naturale, verde, che abita il corpo. È un concetto che mi ricorda moltissimo il significato etimologico della parola “vergine” e ciò che le vergini, intese in senso antico, rappresentavano: donne perennemente fanciulle perché perennemente verdeggianti, cariche di emanazione naturale, dunque verde, ricche di rigoglio, di gioia, di pienezza. Ricche di nume.
Riporto a tal proposito questo brano splendido scritto da un sacerdote – ebbene sì – che ha colto profondamente il messaggio della santa, sviluppandolo in un modo bellissimo.
“Un concetto fondamentale, e difficilmente traducibile nei testi di medicina naturale ildegardiana, è quello di viriditas. Con questa espressione si indica la forza vitale, la viridità, la capacità di generare e il “verdeggiare”. Nei manoscritti originali si possono rintracciare numerosi termini etimologicamente simili: vir, vires, virilis, viridis. È da notare che la parola “virile”, che indica una qualità maschile, ha la stessa radice della parola “verde” che indica anche il fiorire e “avere vigore”. La forza vitale esprime un significato che ha origine dai processi vegetativi, essa è l’impulso di tutto ciò che è vita e che risiede in ogni creatura vivente. Per il loro espandersi verso il basso attraverso le radici e verso l’alto attraverso i rami, le piante ne sono l’emblema. Così come nella materia la viriditas corrisponde all’umidità/fecondità, allo stesso modo nello spirito essa corrisponde all’anima (…).
Quando l’essere umano è affetto da malattia, la viriditas si “abbassa”, cioè la sua forza vitale diminuisce. Per i problemi agli occhi Ildegarda consiglia di andare a fare delle passeggiate e osservare il verde della natura affinché gli occhi possano fortificarsi: “Se l’acqua e il sangue diminuiscono negli occhi di un essere umano, a causa dell’età avanzata o di qualche malattia, questi deve andare a passeggio per prati e osservare a lungo l’erba verde finché i suoi occhi si umidifichino, come se versassero lacrime, perché il verde dell’erba elimina quanto è torbido negli occhi e li rende puri e chiari”.
Possiamo riscontrare anche nei testi alchemici l’appartenenza del colore verde all’anima vegetale e minerale. Nell’antica medicina alchemica mediterranea, legata al culto degli alberi sacri e alle divinità vegetali, il colore verde era simbolo di energia e di salute dotato di un potere trasmutativo. L’essere umano può attingere a questa immensa riserva energetica del potere verde attraverso un contatto terapeutico con la natura che gli restituisce quell’armonia perduta dallo squilibrio dei quattro elementi.”
Testo di Don Marcello Stanzione, tratto da I rimedi di Santa Ildegarda, pagg. 110-111.
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Per me, questa è bellezza e verità allo stato puro.