domenica 30 gennaio 2022

La Dea dell'Abbondanza

Nelle fredde giornate d’inverno, quando il cielo terso assorbe la chiarità del paesaggio ammantato di neve, la Dea dell’Abbondanza passa sui ripiani dei campi, sugli orti, sui frutteti, sui prati. Le vesti splendenti hanno i riflessi del diamante; il volto emana luce e non si riesce a guardarlo, come il sole.
Viene dalla pianura la Dea dell’Abbondanza; cammina e pare volare nell’aria; vola e sembra camminare su piane, dossi e colline.
Nella destra tiene la bacchetta magica; con la sinistra regge un vaglio d’oro. Depone la bacchetta magica dentro il vaglio e semina per un ricco raccolto.
Visita le terre del Varesotto, del Mendrisiotto, del Luganese, scende dal Monte Ceneri sul piano di Magadino, risale le alte valli del Ticino, ed ogni villaggio che ha ricevuto la visita, ogni vallata che ha beneficiato della portentosa semina, gode di un’annata propizia.


Tratto da Aurelio Garobbio, Leggende delle Alpi Lepontine, Cappelli Editore, Bologna, pag. 70.
Illustrazione di Lily Seika Jones.

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