Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano
“È arrivata la neve. Il bosco è un intrico di rami piegati, bisogna farsi molto piccoli per passare. Ci sono anche i caduti. E i dormienti. La neve è tanta, apre la prospettiva, fa di piombo il passo. Il letargo è una condizione diffusa, solo noi umani stentiamo a riconoscerlo. Sotto la neve il tempo s’incanta.
Un grande airone cenerino si alza in volo da uno stretto ruscello.”
“Di notte, la voce chiama dal costato finché l’animale non risponde. Come da molto, molto lontano. L’animale scava e scava senza interruzione.
Io sogno: una valle profondissima, ma non vertiginosa, impossibile dall’alto vederne la fine, ma dal fondo sale una bruma, è bianca, sale piano, in lente volute. In piedi sul margine so che la bruma è grazia e sapere, la bruma sa, sa per noi. Basta stare ferma e lasciarmi avvolgere. Intanto sorrido.”
***
Tratto da Chandra Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, pagg. 120 e 90.
Quanta grazia e quanta bellezza in queste poche e semplici parole.
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