Che le battaglie interiori siano fonte di crescita è vero, è il loro scopo più alto e nobile. Ma cercarle, alimentarle, e trovarne sempre di nuove credo che non sia sano e che non porti lontano.
Perché lo scopo di ogni conflitto non è altro che il ristabilirsi della pace. Una pace che poi va difesa e mantenuta. È perché è nella pace, seppur sfuggente, che possiamo trovare il silenzio necessario ad ascoltare l’armonia dell’anima, che canta, guarisce e illumina dall’interno. Non è immergendosi in un perenne conflitto che si evolve.
È nel rendersi capaci di trovare e mantenere un centro di pace dentro di sé, nonostante i conflitti.
Una pace che resiste, nonostante i tentativi di annientarla. Una pace che, anche quando cede, rinasce dalla propria cenere.
Una pace che è ciò che era prima, e ciò che sarà di nuovo.
E che è il ricordo del principio da cui sempre si proviene, e a cui sempre si anelerà di tornare.
Che il conflitto riporti presto al principio della pace.
Che la pace profonda non venga intaccata dal conflitto.
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