Dunque, quale bellezza posso raccontare oggi, mentre gli uccelli cantano a loro volta la bellezza che li circonda? Quale messaggio posso trasmettere?
Da alcuni giorni una cornacchia completamente nera vola accanto a quelle grigie, non l’avevo mai vista prima. Sono arrivate poco prima che iniziasse il conflitto, e da allora continuano a gracchiare. Non che vi sia un legame, ma le osservo nei loro voli rotatori, le ascolto nei loro rauchi richiami, e prego che, come sanno fare, trasformino la morte in nutrimento, per una rigenerazione che onori la vita.
Un giovane storno si è appena posato sulla rosa canina, spoglia di tutto tranne che di vecchie bacche secche e delle poche foglie rimaste. Sono di un colore verde intenso, scuro, lucido. Le piume nere e cangianti dello storno, illuminate da un sole pallido, rilucono dello stesso verde scuro lucido, in un perfetto mimetismo. L’arte che permette di vedere senza essere visti.
Che dire della bella fringuella che cammina sui rami lateralmente, allungando il collo di tanto in tanto con la crestina all’insù? Suggerisce di muoversi su sentieri laterali, e mi trasmette la vivace ricerca di ciò che è buono da mangiare, col corpo e con l’anima. La raggiungono altre due fringuelle, una più rosa delle altre. Forse è un maschio pallido, o una femmina emozionata.
Ecco che arrivano due capinere con la testina nera come la pece. Cercano formiche e insetti fra le crepe della corteccia. Un codirosso passa loro accanto, preferisce la rosa canina, la saluta con il frullo rossiccio della sua coda.
Spesso non è necessario andare lontano per cercare, e trovare, la gioiosa simbiosi con la natura. Per sentire la sua bellezza, e accogliere i suoi messaggi.
Basta aprire gli occhi del cuore, e concedersi il privilegio di spiccare il volo.
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