giovedì 30 giugno 2022

Guarire dai torti subiti

Guarisci dalle cose per cui nessuno si è scusato.”
Barbara Pozzo – Somebliss

È una delle cose più difficili e dolorose. Ma chi se non io? Chi se non tu?
A volte basterebbe una sola parola, “scusa”, talmente magica e potente da sollevare le montagne – quelle che gravano sul cuore. Ma quando questa parola non arriva? Quando è volutamente e orgogliosamente negata? Quando il torto subito è pesante, e magari ripetuto più volte?
Occorre guarire da sole, curare le ferite con un balsamo d’amore e infinita gentilezza.
Rivolgere a se stesse piccoli atti d’amore,
donarsi amore,
sentirsi avvolgere nell'abbraccio della Madre che Sa,
ristabilire la pace con se stesse,
e sostare in quel silenzioso biancore,
sapendo di essere nell'innocenza più pura.
Gesti di guarigione tanto semplici quanto potenti.
E il rancore che ancora si fa sentire? È lì che brucia, inutile negarlo.
Nonostante quello che si dice, credo sia importante non sopprimerlo, è una reazione naturale che ha la sua ragione d’essere, e cercare di soffocarlo, di scacciarlo nella profondità di se stesse, non solo non lo spegne, ma rischia di accrescerlo fino a farlo esplodere.
Sentirlo, senza tuttavia soffermarsi troppo su di esso, viverlo, senza però dargli potere, e soprattutto osservarlo in modo sempre più distaccato, come se fosse separato da noi, come se non ci appartenesse veramente – ed è certamente così – aiuta a lasciarlo andare, poco a poco, lentamente, senza foga,
lasciando che sia,
per poi accorgersi che non è più.

Tutto passa, tutto fluisce,
e il tempo lenisce ogni cosa,
in pace.
Fotografia di autrice o autore sconosciuta/o, raccolta da Pinterest.

martedì 28 giugno 2022

Parlare con la voce della Madre

Parlare con la voce della Madre, dare parola all’ispirazione divina, comunicarla a chi ascolta.
Molte pensano di poterlo fare, eppure poche riescono realmente a farlo.
Spesso a parlare è l’ego, che si esprime a giudizi, impartisce lezioni e vuole avere ragione.
Del resto, come si può pensare di parlare con la voce della Madre se non si conosce nemmeno la propria vera voce?
Per prima cosa bisognerebbe cercare e trovare la propria vera voce, quella che vibra dentro.
Ascoltarla, ascoltarla, ascoltarla, e imparare a portarla alla luce, alla vibrazione, al suono.
E se è la vera voce che parla, quella dell’anima,
allora è questa la voce della Madre.

Perché la Madre ha infinite voci, quante sono le anime limpide che vivono nell’universo.
E per quante siano, tutte sono in armonia fra loro.
Cambiano le lingue, il modo di esprimersi, il ritmo, l’intonazione, ma ciò che esprimono è sempre simile.
Mille parole per esprimere l’armonia universale.
Mille voci a formare un'unica voce, la cui musica sale fino alle stelle.

Se vuoi parlare con la voce della Madre, cerca la tua vera voce.
È nascosta nel silenzio.
Eppure canta
Illustrazione di Jana Heidersdorf

domenica 26 giugno 2022

Il potere della donna selvatica

In merito a quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove la libertà di scelta femminile è stata negata, ho scritto questo breve brano.
Da oggi molte donne dovranno tornare a lottare per riottenere ciò che era loro per diritto. E ci riusciranno. Lo faranno. Lo faremo tutte.
Sono attimi bui che sono destinati a dissolversi, anche se non saranno dimenticati.
Nulla è definitivo, tutto è in mutamento, il passato oscuro cerca di tornare, lo fa in ogni momento, ma passerà di nuovo.

La donna selvatica viene ricacciata nel sottosuolo.
Deve tornare a nascondersi per praticare la propria libertà. Deve tornare a muoversi tra gli anfratti umidi e ombrosi, deve parlare sottovoce, agire in segreto.
Quello che l’uomo patriarca non sa, è che è proprio nel sottosuolo che la donna selvatica trae la sua forza, il suo potere, la sua saggezza più grandi.
Ed è proprio lì che si rafforza, si trasforma, si nutre insieme ai serpenti, affina lo sguardo di pietra, e forgia se stessa.
Povero, piccolo uomo patriarca, che non sa che più spinge la serpentessa nelle viscere della terra,
più lei si fa terra, e risorge potente.

Illustrazione di Jana Heidersdorf

venerdì 3 giugno 2022

Non divorata

Questi non sono uomini. Sono vipere che cercano le uova più fresche. E dopo averle trovate le rompono, divorano tutto quello che c'è all'interno e lasciano soltanto dei gusci vuoti.”
(Hannah Lynn, Il segreto di Medusa)

Leggo per puro caso qualche frase sparsa nell’anteprima di un libro, ed ecco il messaggio, forte e chiaro, inaspettato come sempre, e per questo spiazzante e ancora più incisivo. Lo sento, ricordo, e la vista si schiarisce, ancora una volta.
Una voce altrettanto forte e chiara, ma piena di amore, mi parla dentro.
Tu non ti sei fatta divorare.
Ci hanno provato, ma non ci sono riusciti.
Tu non ti sei fatta divorare.


No, è vero. Ferita, disorientata, a pezzettini. Ma mai divorata.
E dopo tanto, tanto lavoro, di nuovo integra, vicina alla completezza.

Tu non ti sei fatta divorare.
Per questo riesci ancora a trovare la bellezza fra le macerie.


Si, è vero. Avrei potuto cedere e farmi divorare, molte volte. Avrei potuto, come tante prima e dopo di me. Ma la mia forza nascosta, e la fedeltà a me stessa, che pur provata e piegata non si è mai arresa, non me l’hanno permesso.
Al contrario, mi sostengono, e mi portano ancora e ancora a scavare tra le rovine e a salvare gemme preziose.
Una di quelle gemme preziose, all’inizio, ero io.

Sono grata, infinitamente grata a me stessa, a quella voce interiore che in certi momenti della mia vita è stata poco più che un flebile sussurro, eppure si è fatta sentire, e a Colei che mi ha sempre guidata, sostenuta, protetta, amata. E che anche nei pericoli e nelle cadute più rovinose, non ha mai permesso che mi facessi troppo male.

Benedico la mia forza nascosta. Benedico la fedeltà a me stessa. Benedico la mia fortuna.
E le celebro con gioia, una gioia sempre più grande, luminosa, piena.

***

Non sono il tipo di persona che insegna alle altre come si fa a vivere, e ormai lo fanno già in troppe – spesso prive di esperienza trasformativa e poco capaci di vivere la loro stessa vita – ma una cosa mi sento di dirla, perché l’ho imparata passando attraverso le fiamme, senza permettere loro di bruciarmi.
Siate fedeli a voi stesse, fedeli ad ogni costo.
Amatevi tanto da comprendere cosa sia veramente buono e giusto per voi, e cosa invece sia veleno. A volte ci vuole tempo per capirlo, ma nel momento in cui succede, amatevi, amatevi, amatevi. E spinte dalla forza di questo amore, liberatevi.
Non permettete mai, a nessuno, di divorarvi.

Accendete e vegliate il fuoco interiore, alla sua luce potrete riconoscere cosa sia reale e cosa invece sia manipolazione e inganno.
Abbiate coraggio – dal latino coratĭcum, ovvero “cuore”. Siate coraggiose, abbiatevi a cuore.
E ricordate che anche dopo le esperienze peggiori, ripartorirsi e rinascere da se stesse è possibile.
Amandosi, è possibile.
Fotografia di A Clothes Horse